Le librerie della Capitale soffrono da tempo, dal 2007 al 2017 hanno chiuso il 52% di loro.
La crisi pandemica ha ovviamente peggiorato la situazione mettendo a rischio molti dei superstiti (nel 2020 le librerie hanno perso dal 15% al 50% del fatturato). Da anni i librai romani contestano inascoltate le date in cui si tiene la fiera Più Libri Più Liberi, che tenendosi a dicembre mette a rischio la tenuta economica delle librerie (si consideri che il mese di dicembre rappresenta il 20% del fatturato annuo)
Cosa si aspettano le imprese dalle Istituzioni?
Ilaria Milana, Presidente di ALI Confcommercio Roma: “Perché non farla a novembre, nel ponte dei morti?
L’annuncio di poche ore fa dell’Associazione Editori che anche quest’anno la fiera PLPL si terrà nelle solite date è ormai intollerabile.
È intollerabile che il mondo degli editori (che invece hanno visto crescere il loro fatturato nel 2020, nonostante l’assenza di fiere e grazie allo share di Amazon che è passato dal 27% al 43%) rimanga sordo.
Ci appelliamo agli editori, alle istituzioni e alle rappresentanze politiche perché prendano posizione su un decisione che ha impatto sulla cultura e sul lavoro e dimostrino nei fatti in quale modello di società credono: una società arricchita dal lavoro quotidiano e penetrante dei librai, o una società dove le librerie chiudono.